Domanda
La pulizia è compagna della pietà?
Risposta
Il detto "la pulizia è compagna della pietà" non compare nella Bibbia. L'espressione è un proverbio arcaico che si trova nei trattati religiosi babilonesi ed ebraici. Il suo debutto nella lingua inglese, in forma modificata, si trova negli scritti del filosofo e scienziato Sir Francis Bacon. In Advancement of Learning (1605) egli scrisse: "Si è sempre ritenuto che la pulizia del corpo procedesse da una dovuta riverenza a Dio". Quasi duecento anni dopo (1791), John Wesley fece riferimento all'espressione in uno dei suoi sermoni nella forma in cui la usiamo oggi. Wesley scrisse: "La trasandatezza non fa parte della religione. La pulizia è davvero compagna della pietà".
È difficile dire dove sia nata l'idea di un legame tra pulizia e pietà. Di certo gli israeliti si preoccupavano dei concetti di "pulito" e "impuro", perché una parte importante della Legge mosaica ne delinea i princìpi. Tra le cose impure che il popolo di Dio doveva evitare ci sono i cadaveri e le carcasse, il consumo di certi animali, la lebbra e gli scarichi corporei. Venivano prescritti elaborati rituali di lavaggio per rendere nuovamente pulita una persona impura, affinché potesse rientrare nella comunità e nel santuario del Signore (Numeri 19). Per l'ebreo, l'osservanza delle leggi e dei regolamenti cerimoniali era considerata il modo per avvicinarsi a Dio. Non c'è quindi da stupirsi che l'espressione abbia le sue radici nella letteratura ebraica.
Dal punto di vista biblico, tuttavia, la pulizia esteriore non ha alcun legame con la pietà. Gesù ha chiarito che gli uomini sono contaminati da ciò che hanno nel cuore e che la pietà non si raggiunge con ciò che mangiamo o non mangiamo o con la frequenza con cui ci laviamo le mani (Matteo 7:18-23). I farisei che interrogarono Gesù sui Suoi insegnamenti non compresero questa verità. Essi si attenevano ai requisiti e alle cerimonie dell'Antico Testamento in attesa del loro Messia. Ma quando Egli venne e si presentò davanti a loro, erano accecati dai loro sforzi per ottenere la giustizia attraverso la Legge e Lo rinnegarono. Egli disse loro: "Voi investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me. Ma voi non volete venire a me per avere la vita" (Giovanni 5:39-40). Nonostante la loro attenzione ai dettagli del pulito e dell'impuro, rimanevano lontani dalla pietà.
La parola greca tradotta "pietà" nel Nuovo Testamento significa "santità", senza la quale nessuno vedrà Dio (Ebrei 12:14). Ma è una santità che non si ottiene osservando la Legge, cosa impossibile (Romani 3:20; Galati 2:16), bensì trasformandoci in creazioni completamente nuove in Cristo per mezzo della potenza di Dio (2 Corinzi 5:17; Efesini 4:24). Al momento della salvezza, siamo resi completamente puliti e giusti davanti a Dio e solo allora possiamo partecipare alla Sua pietà.
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