7 Perché è importante fare discepoli?
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Domanda

Perché è importante fare discepoli?

Risposta


Fare discepoli è il mezzo del nostro Signore per rispondere alla preghiera: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo" (Matteo 6:9-10). Nella Sua infinita sapienza, Gesù scelse di usare dei seguaci zelanti, i Suoi discepoli, per portare il messaggio della salvezza a tutti i popoli della Terra. E fece di questo compito un comando quando pronunciò le Sue ultime parole prima di ascendere al Cielo: "Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente. Amen" (Matteo 28:18-20).

Fare discepoli è importante perché è il metodo scelto dal Signore per diffondere la Buona Notizia della salvezza attraverso Gesù Cristo. Durante il Suo ministero pubblico, Gesù trascorse più di tre anni facendo discepoli, istruendo e formando i dodici che aveva scelto. Egli diede loro molte prove convincenti del fatto che fosse il Figlio di Dio, il Messia promesso; essi credevano in Lui, benché in modo imperfetto. Gesù parlava alle folle, ma spesso conduceva i discepoli in disparte per insegnare loro in privato il significato delle Sue parabole e dei Suoi miracoli. Li mandò tra la gente ad annunciare il Suo messaggio. Insegnò loro anche che presto Egli sarebbe ritornato da Suo Padre dopo la Sua morte e resurrezione (Matteo 16:21; Giovanni 12:23-36; 14:2-4). Benché i discepoli non potessero comprendere, Gesù fece loro questa straordinaria promessa: "In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch'egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre" (Giovanni 14:12). Gesù promise anche che avrebbe mandato il Suo Spirito perché fosse con loro per sempre (Giovanni 14:16-17).

Come promesso, nel giorno di Pentecoste, lo Spirito Santo venne con potenza sui credenti, che in quel momento ricevettero coraggio per annunciare la Buona Notizia a tutti. Il resto del libro degli Atti ci offre l'entusiasmante racconto di tutto ciò che fu compiuto attraverso i discepoli. In una città, gli oppositori dichiararono: "Quelli che hanno messo sottosopra il mondo sono venuti anche qua" (Atti 17:6). Moltitudini di persone riposero la loro fede in Gesù Cristo e anche loro diventarono discepoli. Quando dai falsi capi religiosi giunse la persecuzione, essi si dispersero in altre zone e continuarono a ubbidire al mandato di Cristo. Furono fondate Chiese in tutto l'Impero Romano e, alla fine, anche in altre nazioni.

Più tardi, grazie a discepoli come Martin Lutero e altri, l'Europa si aprì al Vangelo di Gesù Cristo attraverso la Riforma. Infine, dei cristiani emigrarono nel Nuovo Mondo per far conoscere Cristo. Sebbene il mondo non sia stato ancora del tutto evangelizzato, la sfida è valida oggi così come ieri. Il mandato del nostro Signore rimane: "Andate dunque, e fate discepoli, battezzandoli e insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato". Le caratteristiche di un discepolo potrebbero essere sintetizzate semplicemente così:

• una persona che ha certezza della propria salvezza (Giovanni 3:16) ed è attivata dallo Spirito Santo che dimora in lei (Giovanni 14:26-27);

• una persona che cresce nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore (2 Pietro 3:18) e

• una persona che condivide il peso di Cristo per le anime perdute di uomini e donne. Gesù disse: "La mèsse è veramente grande, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Signore della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse" (Matteo 9:37-38).

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