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Domanda

Di cosa parla la Bibbia?

Risposta


Fondamentalmente, la Bibbia parla dei disegni e delle finalità che Dio ha per relazionarsi con gli uomini. Dio ha creato ogni cosa, comprese le persone fatte a Sua immagine e somiglianza, con l’esplicito scopo di entrare in comunione con Lui.

La Genesi racconta la creazione delle prime persone, Adamo ed Eva, la loro relazione con Dio nel Giardino dell’Eden e la loro caduta nel peccato, che rompe questa relazione. Le conseguenze della ribellione da parte dell’umanità sono la morte e le difficoltà che sono entrate nel mondo. Il mondo non è più come era stato creato; tuttavia, Dio non elimina Adamo ed Eva e tutti i loro discendenti. Continua a seguirli e ad attirarli a Sé, nonostante il loro peccato.

I primi capitoli della Genesi dimostrano la depravazione dell’umanità. Caino uccide suo fratello Abele. Nel giro di poche generazioni, il mondo diventa così corrotto che Dio decide di sterminare tutti con un diluvio e di ricominciare da capo con Noè e la sua famiglia. Dio ordina a Noè di costruire un’arca per salvare la sua famiglia e alcuni animali. Anche dopo il diluvio, Noè mostra di essere anche lui un peccatore. Successivamente la popolazione aumenta e la gente di tutto il mondo si riunisce per costruire “una torre la cui cima giunga fino al cielo”: questo è il tentativo dell’umanità di raggiungere Dio alle proprie condizioni. Dio non ne è contento e confonde le loro lingue, facendoli disperdere sulla terra.

In Genesi 12, Dio sceglie un uomo, Abramo, e la sua discendenza come mezzo per rinnovare la comunione tra Dio e gli uomini. Dio promette che attraverso Abramo il mondo intero sarà benedetto. Il resto dell’Antico Testamento è la storia della stirpe di Abramo (la nazione di Israele) e dell’interazione di Dio con loro. Ad Abramo Dio promette anche la terra di Canaan come eredità per i suoi discendenti.

Il resto della Genesi racconta le storie (alcune delle quali caratterizzate da clamorosi fallimenti) di Abramo, di suo figlio Isacco, di suo nipote Giacobbe (poi chiamato Israele) e dei dodici figli di Giacobbe. Per gelosia, alcuni dei dodici figli vendono Giuseppe, loro fratello, come schiavo. Dio protegge Giuseppe e, nell’arco di circa 20 anni, Giuseppe esce dalla schiavitù e diventa governatore di tutto l’Egitto, secondo solo al Faraone. Quando arriva la carestia, i fratelli di Giuseppe si recano in Egitto per comprare del cibo e si riuniscono a Giuseppe, che li perdona e li fa trasferire tutti in Egitto, dove avranno cibo in abbondanza.

Il libro dell’Esodo inizia alcuni secoli dopo. Gli israeliti si sono moltiplicati e gli egiziani, intimoriti dal loro numero, li hanno ridotti in schiavitù. Il Faraone ordina di uccidere tutti i neonati ebrei. Una madre tiene nascosto il suo bambino finché può, poi lo mette in una piccola cesta impermeabile che piazza nel fiume, dove la figlia del Faraone va a fare il bagno. La principessa trova la cesta e decide di tenere il bambino, che chiama Mosè e che cresce come nipote del Faraone. Più tardi, da adulto, Mosè vede l’oppressione del suo popolo e uccide un sorvegliante egiziano che sta picchiando uno schiavo israelita. Il faraone lo scopre e Mosè è costretto a fuggire dal Paese. Trascorre i 40 anni successivi da nomade, facendo il pastore. Poi Dio gli appare e gli dice di tornare in Egitto e di liberare il popolo dalla schiavitù. Quando Mosè si reca dal Faraone, quest’ultimo si rifiuta di soddisfare le richieste di Dio. Dio invia terribili piaghe sull’Egitto, che culminano con la morte del primogenito di ogni famiglia. Tuttavia, chiunque, israelita o egiziano, avesse applicato il sangue di un agnello sacrificale sugli stipiti e sull’architrave della propria casa sarebbe stato risparmiato: il giudizio di Dio sarebbe passato oltre quella casa. Con l’ultima piaga, il Faraone dice a Israele di andarsene e Mosè ne fa da guida. Quando arrivano alle rive del Mar Rosso, il Faraone cambia idea e insegue i suoi ex schiavi con il suo esercito. Dio separa le acque del Mar Rosso e gli israeliti lo attraversano sull’asciutto, ma il mare si richiude mentre gli egiziani che li inseguono lo attraversano ed essi vengono distrutti.

Proseguendo nel libro dell’Esodo, Mosè intraprende il compito di guidare gli israeliti verso la terra che Dio aveva promesso ad Abramo e alla sua discendenza. Durante il viaggio, ricevono la Legge di Dio, che spiega loro come comportarsi in modo retto per essere graditi a Dio. Ricevono anche i progetti per costruire il tabernacolo (un tempio mobile) dove Dio li avrebbe incontrati. Nel libro del Levitico, Dio dà a Israele istruzioni sui riti e sui sacrifici necessari ai peccatori per avvicinarsi a Lui, un Dio santo. Anche se il popolo promette di obbedire e onorare Dio, il libro dei Numeri evidenzia i suoi ripetuti fallimenti. Infatti, gli Israeliti rifiutano di entrare nella Terra Promessa, pensando che il popolo che la occupa sia troppo forte per essere sconfitto. A causa della loro incredulità, il popolo rimane nel deserto per circa 40 anni, finché quella generazione muore. Solo allora Dio conduce i loro figli nella terra promessa. Il libro del Deuteronomio contiene gli ultimi discorsi di Mosè alla nuova generazione, la maggior parte della quale non aveva vissuto in prima persona la miracolosa liberazione dall’Egitto.

Il libro di Giosuè racconta come, per mezzo della forza di Dio, gli israeliti conquistano e occupano la Terra Promessa. Il libro dei Giudici narra del loro compromesso religioso e dell’adorazione dei falsi dei di Canaan. In questo libro si ripete il medesimo ciclo: il popolo si ribella, Dio lo punisce, il popolo si pente e viene liberato dall’oppressore grazie a un leader (giudice). Successivamente, il libro di Ruth racconta la storia di una giusta donna moabita che sposa un israelita e diventa la bisnonna di Davide, che diverrà il più grande re d’Israele.

Il Primo libro di Samuele è la storia del profeta Samuele e di come consacra Saul, il primo re d’Israele. Saul fallisce a causa della sua disobbedienza a Dio, così Samuele consacra Davide. Davide diventa un aiutante di re Saul e alla fine Saul sospetta che Davide sia destinato a diventare re, così cerca di ucciderlo. Alla fine Saul viene ucciso in battaglia e Davide diventa re. Il Secondo libro di Samuele e il Primo libro delle Cronache parlano del regno di Davide, il quale, sebbene commetta degli sbagli clamorosi, ama e onora Dio. Dio gli promette che avrà sempre un discendente che siederà sul trono.

La Bibbia contiene anche una serie di libri noti come Libri Sapienziali. Giobbe racconta la storia di un uomo che ha perso tutto, ma continua a fidarsi di Dio. Il messaggio di Giobbe è che a volte le persone giuste soffrono senza un motivo apparente, ma Dio ha sempre un motivo, anche se sceglie di non farcelo sapere. I Salmi sono un libro di preghiere/canti/poesie. Molti di questi sono stati scritti da Davide. Comprendono canti di lode e preghiere di liberazione provenienti da diverse fasi della storia di Israele. Il libro dei Proverbi è una raccolta di saggi consigli e di saggezza pratica, attribuiti principalmente a Salomone. L’Ecclesiaste racconta la futilità della vita di Salomone dopo il suo allontanamento dal Signore. Il Cantico dei Cantici di Salomone è una storia d’amore che parla dei piaceri del matrimonio.

Il Primo e il Secondo libro dei Re parlano dei re che vengono dopo Davide. Suo figlio Salomone inizia bene, ma poi scivola e compromette la propria fede con l’idolatria. Quando il figlio di Salomone diventa re, le dieci tribù del Nord si separano da lui, dividendosi in due regni: Settentrionale (Regno di Israele) e Meridionale (Regno di Giuda). Solo le tribù di Giuda e Beniamino rimangono fedeli alla discendenza di Davide. Nessuno dei re del Regno di Israele segue il Signore e solo alcuni del Regno di Giuda lo fanno. (Il Secondo libro delle Cronache parla dei re di Giuda nel Regno Meridionale). Nel Regno Settentrionale si susseguono molte dinastie, ma tutti i re del Regno Meridionale sono discendenti di Davide.

Durante il periodo dei re, Dio invia dei profeti per avvertire il Suo popolo che se non si pentono del loro peccato li punirà. Osea e Amos si rivolgono al Regno Settentrionale. Isaia, Geremia (e le Lamentazioni, scritte da Geremia), Gioele, Michea, Nahum, Abacuc e Sofonia si rivolgono al Regno Meridionale. Il popolo non si pente e alla fine Dio manda il Suo giudizio. Il Regno Settentrionale viene distrutto dall’Assiria intorno al 722 a.C., mentre il Regno Meridionale viene sconfitto da Babilonia nel 586 a.C. Gerusalemme e il tempio vengono distrutti e molti abitanti di Giuda vengono deportati a Babilonia. Ezechiele e Daniele diventano profeti di Dio durante questo periodo di esilio. Il libro di Ester è la storia degli ebrei che vivevano in Persia nello stesso periodo.

Dopo che Giuda è stato in esilio per 70 anni, Dio inizia a riportare il Suo popolo a Gerusalemme per ricostruirla. Neemia ed Esdra documentano questo tempo di ricostruzione e i profeti Zaccaria, Aggeo e Malachia annunciano la parola di Dio al popolo durante lo stesso periodo. Per tutto il tempo, i profeti parlarono di un regno restaurato, di una nuova alleanza e di un discendente di Davide che avrebbe regnato per sempre. Cominciano persino a preannunciare che i Gentili (i non ebrei) sarebbero stati inclusi in questa benedizione. Ma non è ancora chiaro come tutto questo si realizzerà. Malachia è l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e dopo di lui ci sono circa 400 anni senza profezie documentate nelle Scritture. Durante questi 400 anni, Israele ottiene per breve tempo l’indipendenza, ma poi viene soggiogato dall’Impero romano.

Nel Nuovo Testamento e in modo specifico nei Vangeli (Matteo, Marco, Luca e Giovanni), un altro profeta, Giovanni Battista, entra in scena come primo profeta dopo quattro secoli, annunciando che il Regno è vicino e che il Messia che regnerà sta per arrivare. Egli identifica questo Messia come Gesù. Ognuno dei quattro vangeli ci racconta la vita e il ministero di Gesù. Sebbene sia nato a Betlemme, quella non è la Sua prima comparsa, perché in realtà è Dio in carne umana venuto a vivere tra noi! I Vangeli documentano i Suoi miracoli e le cose che ha detto e fatto che rivendicano la Sua divinità, per esempio: il fatto che ha detto di essere uno con il Padre, che ha perdonato i peccati e che ha lasciato che Lo adorassero. Gesù raduna un piccolo gruppo di dodici discepoli che ammaestra. Rivela loro che sarà ucciso per espiare i peccati del mondo. Loro non capiscono che cosa stia dicendo e rifiutano l’idea. Come può il re, il Messia, essere ucciso? Ma, proprio come ha detto, Gesù viene tradito e crocifisso e poi risorge dai morti. Invece di istituire un regno politico terreno, dice ai Suoi discepoli di diffondere la buona notizia della Sua vita, morte e risurrezione in tutto il mondo. Chiunque confidi in Lui riceverà il perdono dei peccati ed entrerà a far parte del Suo regno. Al momento giusto, Egli tornerà in modo visibile e potente. La Legge dell’Antico Testamento è stata adempiuta da Lui e, grazie a Lui, il tempio, i sacrifici e il sacerdozio non sono più necessari. Quando tornerà, inizierà il regno promesso.

Il libro degli Atti riporta la venuta dello Spirito Santo e la diffusione del Vangelo in tutto il mondo conosciuto da parte dei discepoli originali (apostoli), senza il traditore Giuda e con il suo sostituto Mattia, oltre a un nuovo apostolo di nome Paolo. Quest’ultimo era stato un persecutore della Chiesa, ma Cristo gli è apparso e lo ha incaricato di diventare un apostolo verso i Gentili.

Le epistole del Nuovo Testamento sono lettere scritte dagli apostoli ai cristiani in varie parti dell’Impero Romano, per spiegare la corretta dottrina e raccomandare un comportamento corretto. Paolo scrive tredici epistole e i loro titoli rivelano a chi sono destinate: Romani, 1 e 2 Corinzi, Galati, Efesini, Filippesi, Colossesi e 1 e 2 Tessalonicesi sono state scritte alle chiese delle città di Roma, Corinto, Galazia, Efeso, ecc. Tutte queste lettere spiegano ulteriormente chi è Gesù e come il Vangelo sia legato alla vita quotidiana.

Diverse altre epistole prendono il nome dagli uomini che le hanno scritte: Giacomo; 1 e 2 Pietro; 1, 2 e 3 Giovanni; Giuda. L’autore dell’epistola agli Ebrei è sconosciuto, ma è scritta agli Ebrei, spiegando come tutto l’Antico Testamento si sia adempiuto in Gesù.

L’Apocalisse è l’ultimo libro della Bibbia. L’apostolo Giovanni la scrisse per raccontare le visioni ricevute da Gesù. L’Apocalisse è piena di immagini fantastiche e misteriose, ma tutte indicano che un giorno Gesù tornerà e il Suo regno sarà visibile e innegabile. In Lui si realizzeranno tutte le promesse fatte ad Abramo e al mondo. Coloro che Lo rifiutano saranno banditi nel lago di fuoco. È grazie alla Sua vita, morte e risurrezione che gli uomini possono essere perdonati e avere il tipo di comunione con Dio che Adamo ed Eva avevano prima conosciuto e poi perso. Alla fine di tutto, Dio creerà cieli nuovi e terra nuova. Il culmine della storia è in Apocalisse 21:3: “E udii una gran voce dal cielo, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio”.

La Bibbia è una grande storia che attraversa tutta la storia dell’umanità. La storia della Bibbia è che la nostra comunione con Dio, persa all’inizio, viene ripristinata attraverso il ministero di Cristo. Questa comunione sarà vissuta perfettamente nei cieli e nella terra nuovi, ma, attraverso lo Spirito Santo, coloro che ripongono la propria fede in Cristo possono godere di una certa misura di questa comunione già da ora.

Il modo migliore per conoscere la Bibbia è leggerla. Se sei agli inizi, puoi conoscere la “trama” della Bibbia leggendo i seguenti libri in quest’ordine:

Genesi
Esodo
Numeri
Giosuè
Giudici
1 Samuele
2 Samuele
1 Re
2 Re
Esdra
Neemia
Luca (o uno qualsiasi degli altri vangeli)
Atti
Apocalisse/Rivelazione

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