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Domanda

Gli autori del Nuovo Testamento ritenevano che i propri scritti fossero Scritture ispirate?

Risposta


2Timoteo 3:16-17 dichiara che “tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera”. È chiaro che la Chiesa primitiva riteneva l’Antico Testamento una Scrittura ispirata. Come spiega 2Pietro 1:20-21, “nessuna profezia della Scrittura è soggetta a particolare interpretazione. Nessuna profezia infatti è mai proceduta [NdT: ha mai avuto origine] da volontà d’uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo”.

Ma si può dire altrettanto degli scritti contenuti nel Nuovo Testamento? Gli scrittori del Nuovo Testamento erano consapevoli della natura scritturale delle loro epistole? Anche se non è possibile dimostrarlo in modo definitivo, è molto probabile che lo fossero. In 2Pietro 3:15-16, Pietro scrive: “E ricordate che la pazienza del nostro Signore è in funzione della salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; e questo egli fa in tutte le sue epistole, in cui parla di queste cose. In esse vi sono alcune cose difficili da comprendere, che gli uomini ignoranti ed instabili torcono [NdT: travisano], come fanno con le altre Scritture, a loro propria perdizione”. Chiaramente Pietro considerava gli scritti di Paolo Scritture ispirate.

Un ulteriore indicazione del fatto che gli scrittori del Nuovo Testamento considerassero i loro scritti Scritture ispirate si trova in 1Timoteo 5:18, dove si legge: “La Scrittura infatti dice: «Non mettere la museruola al bue che trebbia», ed ancora: «L’operaio è degno del suo salario»”. Mentre il primo riferimento è tratto dal libro del Deuteronomio (25:4), il secondo proviene dal Vangelo di Luca (10:7). È chiaro che gli scritti di Luca sono considerati simili per valore di autorevolezza al Pentateuco. Anche gli scritti di Luca qui vengono definiti “Scrittura”.

In conclusione, ci sono buone ragioni per credere che gli scrittori del Nuovo Testamento considerassero gli scritti degli altri scrittori dello stesso Scritture sacre, letteralmente ispirate da Dio, utili “a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera” (2Timoteo 3:16-17).

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Gli autori del Nuovo Testamento ritenevano che i propri scritti fossero Scritture ispirate?
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