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Domanda

C'è un angelo di nome Ariel nella Bibbia?

Risposta


Gli unici angeli nominati nella Bibbia sono Gabriele e Michele (Daniele 8:16; 9:21; 10:13; 12:1). In nessuna parte della Bibbia c'è un angelo chiamato Ariel.

Il libro di Tobia, uno dei libri apocrifi non inclusi nella Bibbia ebraica o nel canone protestante delle Scritture, contiene un angelo eroico di nome Raffaele. Un altro testo extrabiblico, il libro di Enoch, nomina sette arcangeli: Uriele, Raffaele, Raguele, Michele, Sariele, Gabriele e Jerahmeel.

La nozione di Ariel come angelo della natura risale alla tradizione gnostica e all'antica tradizione ebraica di interpretazioni mistiche o "occulte" della Bibbia, nota come Kabbalah. Negli scritti cabalistici, apocrifi e occulti, Ariel è spesso confuso con Uriel del libro di Enoch. Un testo apocrifo raffigura Ariel come un angelo che punisce i demoni. Il testo gnostico Pistis Sophia associa Ariel alla punizione dei malvagi. Nella Tempesta di Shakespeare, Ariel è un folletto. Ariel è anche il nome di un angelo minore nel poema di John Milton del XVII secolo, Paradise Lost.

Mentre un angelo di nome Ariel è assente dalle Scritture, la parola Ariel è usata in quattro contesti diversi nella Bibbia. Un esempio si trova in due passi dell'Antico Testamento: "Poi veniva Benaià, figlio di Ioiadà, uomo valoroso, celebre per le sue prodezze, oriundo da Cabseèl. Egli uccise i due figli di Arièl, di Moab. Scese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, in un giorno di neve" (2 Samuele 23:20, CEI; vedere anche 1 Cronache 11:22). Il significato esatto di ariel qui non è chiaro. Alcune traduzioni bibliche lo trattano come un nome proprio, etichettando le vittime di Benaià come due "figli di Ariel". Altre traduzioni trattano ariel come un sostantivo comune, come per dire che Benaià colpì "due eroi di Moab, che erano come leoni" (Nuova Diodati).

Anche il significato originale del termine ariel è incerto. Potrebbe significare "leone (o leonessa) di Dio", "vittorioso sotto Dio" o "focolare dell'altare".

Quando Esdra tornò a Gerusalemme, convocò un gruppo di leviti fidati per svolgere il ministero nel tempio. Ariel è il nome di uno di questi leader umani: "Allora mandai a chiamare Eliezer, Ariel, Scemaiah, Elnathan, Jarib, Elnathan, Nathan, Zaccaria e Meshullam, che erano capi, e anche Joiarib e Elnathan che erano uomini saggi" (Esdra 8:16).

Il terzo uso di ariel nella Bibbia si trova nel libro di Ezechiele. Ariel è il termine ebraico tradotto "focolare dell'altare" in Ezechiele 43:15-16: "Il focolare dell'altare è alto quattro cubiti, e dal focolare dell'altare si elevano quattro corni. Il focolare dell'altare è lungo dodici cubiti e largo dodici cubiti, cioè un quadrato perfetto". Questo focolare dell'altare è il luogo in cui si facevano gli olocausti, un luogo associato al segreto della forza leonina di Israele.

Infine, il libro di Isaia contiene una profezia che riguarda sia l'assedio che la conservazione della città di Gerusalemme. Ariel viene applicato simbolicamente a Gerusalemme per quattro volte: "Guai ad Ariel, ad Ariel, città dove si accampò Davide! Aggiungete anno ad anno, le feste compiano il loro ciclo" (Isaia 29:1; vedi anche i versetti 2 e 7). Il significato di questo titolo è "vittoriosa sotto Dio". Poiché l'altare principale di Israele si trovava a Gerusalemme, questo potrebbe essere il motivo della denominazione.

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