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Domanda: "È sbagliato avere una relazione con un parente stretto?"

Risposta:
Le relazioni che Dio proibì nella Legge dell’Antico Testamento sono elencate in Levitico 18:6-18. In quel passaggio agli israeliti venne comandato di non sposare un genitore, un patrigno o una matrigna, un nipote (e ovviamente un nonno), un fratello o una sorella, il fratello o la sorella di un genitore (zio o zia), un fratellastro o una sorellastra. Il matrimonio tra cugini non è vietato dalla Bibbia.

Agli albori dell’umanità, c’era un numero limitato di esseri umani. Di conseguenza, il matrimonio tra i parenti stretti era spesso necessario. Fu solo quando l’umanità crebbe grandemente sulla Terra che le persone non avevano più la necessità di sposarsi tra consanguinei. Agli albori dell’umanità, il codice genetico umano non era corrotto come lo è oggi. Per questo motivo era sicuro per i parenti stretti sposarsi ed avere bambini. C’era poco rischio di anormalità genetiche nei loro figli. Una volta che la razza umana si è espansa, a causa del peccato, il codice genetico si è corrotto troppo, pertanto Dio ha comandato che non ci si sposasse più tra parenti stretti.

In sintesi, non c’è niente di essenzialmente malvagio nello sposare un parente stretto. La ragione per la quale non lo dovremmo fare è il rischio genetico. Inoltre, molte nazioni oggi hanno delle leggi severe contro il matrimonio tra parenti stretti. La Bibbia ci comanda di obbedire alle leggi della nazione nella quale viviamo (Romani 13:1-6). La maggior parte delle leggi permette il matrimonio tra cugini di secondo grado in quanto sono parenti sufficientemente lontani. Ogni coppia che è imparentata e sta considerando il matrimonio dovrebbe pregare a cuore aperto che Dio le dia la saggezza e la discrezione di conoscere la Sua volontà (Giacomo 1:5). Sicuramente, la coppia dovrebbe anche consultare le proprie famiglie sulla questione.

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