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Domanda: "In che modo la predestinazione e l’elezione sono collegate alla prescienza?"

Risposta:
Certamente, dal momento che Dio sa tutto, avrebbe potuto basare la predestinazione ed elezione degli individui sulla Sua prescienza del futuro [conoscenza anticipata]. In effetti, questa è l’esatta posizione in cui credono molti cristiani: è la visione arminiana della predestinazione. Il problema è che questa posizione non corrisponde a ciò che la Bibbia insegna sulla predestinazione, l’elezione e la prescienza. Per capire perché il punto di vista secondo cui ‘Dio ha fatto la sua scelta basandosi solo sulla conoscenza del futuro’ non è quello che insegna la Bibbia, dobbiamo prima considerare i passaggi che parlano della differenza (ma non inconciliabile) tra predestinazione, elezione e prescienza.

Efesini 1:5 ci dice che Dio ci ha “predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo secondo il beneplacito della sua volontà”. Secondo questo versetto, la predestinazione non è qualcosa che facciamo o faremo noi, ma si basa unicamente sulla volontà di Dio, secondo il Suo gradimento.

In Efesini 1:11 vediamo che gli individui sono “stati scelti per un’eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà”. Questi e molti altri passi dimostrano che la Scrittura insegna costantemente che la predestinazione (o l’elezione) non si basa su qualcosa che facciamo o faremo. Dio ha predestinato le persone in base alla Sua volontà sovrana di riscattare per Sé persone di ogni etnia, lingua e nazione. Dio ha predeterminato o predestinato questo fin da prima della fondazione del mondo (Efesini 1:4) basandosi unicamente sulla Sua volontà sovrana e non su qualcosa che sapeva che le persone avrebbero fatto.

Ma che dire di Romani 8:29, dove si dice che “quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati”? Non significa forse che la predestinazione si basa sulla prescienza di Dio? Certo: il testo dice che la predestinazione si basa sulla prescienza di Dio. Ma la prescienza di Dio, ossia il conoscere le cose o gli eventi prima che esistano o accadano, non è l'unica base della predestinazione. Sappiamo che anche la Sua volontà e il Suo piacere sono in gioco. La prescienza e la predestinazione di Dio rivelano la Sua sovranità, ma nella Bibbia impariamo anche che le persone sono responsabili delle loro scelte (Giosuè 24:14-15, Luca 10:42, Ebrei 11:24-25). La questione non è se Dio sappia o meno chi crederà, ma perché alcuni credono e altri no. Il desiderio di Dio è che tutti siano salvati e giungano al ravvedimento (1Timoteo 2:4, 2Pietro 3:9). Egli offre la salvezza a tutti (Tito 2:11), ma sappiamo che non tutti saranno salvati.

La seguente citazione di John Murray è ottima in relazione a questo argomento: "Anche se si concedesse che "preconoscere" voglia dire prevedere la fede, la dottrina biblica dell'elezione sovrana non viene così eliminata o smentita. Perché è certamente vero che Dio prevede la fede; vede in anticipo tutto ciò che succede. La domanda allora sarebbe semplicemente: da dove viene questa fede che Dio prevede? E l'unica risposta biblica è che la fede che Dio prevede è la fede che Egli stesso suscita (cfr. Giovanni 3:3-8; 6:44, 45, 65; Efesini 2:8; Filippesi 1:29; 2Pietro 1:2). Quindi la Sua eterna preconoscenza della fede è precondizionata dal Suo provvedimento di generare questa fede in coloro che Egli prevede come credenti".

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