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Domanda: "Perché Dio manderà efficacia di errore/potenza d’inganno alla fine dei tempi?"

Risposta:
La Bibbia spiega chiaramente perché Dio manderà una potenza d’inganno alla fine dei tempi: “E con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l’amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d’inganno perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all’iniquità.” (2Tessalonicesi 2:10-12, CEI). In poche parole, Dio manda una potenza d’inganno [NdT: altre traduzioni come la Nuova Diodati la chiamano efficacia di errore] a coloro che scelgono di non credere al vangelo di Cristo. Condannerà coloro che si dilettano a deriderLo e a rifiutarLo.

Accettare e credere alla verità di Gesù Cristo presentata nelle Scritture è una scelta personale. Accogliere la verità e l’amore che Dio offre è in linea con i Suoi insegnamenti: “Questo infatti è l’amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti” (1Giovanni 5:3). Al contrario, conoscere la verità e non obbedire ad essa significa andare incontro all’ira di Dio: “Perché l’ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell’ingiustizia” (Romani 1:18). In tutta franchezza, non c’è condizione più pericolosa per l’uomo che conoscere la verità e rifiutarsi di obbedire ad essa. Farlo significa indurire il cuore e assicurarsi la condanna di Dio.

Quando si conosce la verità e si rifiuta di osservarla, si è soggetti a qualsiasi menzogna, a qualsiasi inganno, a qualsiasi falsità che l’uomo possa escogitare. “Poiché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno però glorificato né l’hanno ringraziato come Dio, anzi sono divenuti insensati nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intendimento si è ottenebrato. Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti” (Romani 1:21-22). Nei versetti successivi Paolo descrive la mentalità e i comportamenti di coloro che non credono (cfr. Romani 1:29-31). A causa della stoltezza umana e del disprezzo arrogante delle cose di Dio, “siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti” (Romani 1:28). E, di conseguenza, “pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa” (Romani 1:32, CEI).

Isaia lo sintetizza così: “Come costoro hanno scelto le loro vie e la loro anima prende piacere nelle loro abominazioni, così anch’io sceglierò la loro sventura e farò cadere su di essi ciò che temono; poiché, quando ho chiamato, nessuno ha risposto, quando ho parlato, essi non hanno ascoltato; invece hanno fatto ciò che è male ai miei occhi e hanno preferito ciò che mi dispiace” (Isaia 66:3-4).

Quando gli uomini conoscono la verità e rifiutano di accoglierla, quando rifiutano di obbedire e la reputano ingiusta, “siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nella malvagità” (2Tessalonicesi 2:12).

“Dio è amore” (1Giovanni 4:16). Non è un mostro crudele che dentro di sé si diletta deliberatamente nel preparare le persone alla condanna eterna. Ma annuncia con serietà e amore il Vangelo di Cristo, “non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento” (2Pietro 3:9).

In tutte le Scritture, Dio esorta le persone ad accettare la verità. Ma quando queste Lo respingono e rifiutano il Suo messaggio, allora – e non prima di allora – Dio le indurisce e le consegna alla loro mente ingannevole, perché si crogiolino nella loro malvagità fino alla loro dannazione eterna. Ecco che cosa dice il Signore di coloro che scelgono di rifiutare la verità: “A loro piace veramente girovagare; non trattengono i loro passi. Perciò l’Eterno non li gradisce; ora ricorda la loro iniquità e punisce i loro peccati” (Geremia 14:10).

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